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Prescrizione IMU e TASI: prescrizione e decadenza

Non hai pagato l'IMU e la TASI? Scopri subito come rimediare

L’IMU e la TASI sono imposte comunali che vengono prelevate direttamente dalle amministrazioni locali. Questo procedimento può avvenire tramite l’ingiunzione fiscale o tramite il ricorso a società terze che operano da intermediario tra l’ente e il contribuente.
Dal 2020, la TASI è stata abolita e accorpata all’IMU con la Legge di Bilancio 2020 (Legge 160/2019: l’Imu (oggi unica imposta locale patrimoniale) ha delle scadenze o dei termini di prescrizione, come per altri tributi..

Che cos’è la prescrizione?

La prescrizione è un istituto giuridico che determina l’estinzione di un diritto nel momento in cui il suo titolare, nel caso in esame l’ente di riscossione, non lo esercita per il termine previsto dalla legge” questo è quanto afferma il codice civile in materia. Significa che se l’ente creditore non fa valere il proprio diritto entro il termine previsto dalla legge, il debito decade. Con esso decade anche il termine di notifica.

Per i tributi locali, infatti, il comma 161 dell’art. 1 della legge 296/2006 prevede una prescrizione quinquennale. Secondo il testo, infatti, “Gli avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati”.
Per i tributi locali non è prevista la pace fiscale né la rottamazione delle liti.

Esistono due tipi di prescrizione:

  •  ✔prescrizione dell’accertamento fiscale: se l’amministrazione o l’agenzia non richiedono il pagamento dell’imposta entro un determinato periodo, previsto dalla legge, non può più farlo. Il termine di prescrizione inizia a decorrere da quando la tassa doveva essere pagata dal contribuente che, invece, è rimasto moroso;
  • ✔ prescrizione della riscossione esattoriale – avviene in un secondo momento. Quando, pur accertata la morosità da parte del contribuente, l’agente tributario incaricato non ha provveduto nei termini al recupero del debito.

La prescrizione può essere interrotta dalla notifica di pagamento o dall’accertamento esecutivo.

Qual è il periodo di prescrizione dell’IMU?

Quindi il termine di prescrizione dell’Imu è di 5 anni. L’articolo 2948 del Codice Civile, che si occupa dell’istituto della prescrizione, afferma che il termine per recuperare il credito è limitato a 5 anni per i pagamenti versati annualmente o a cadenza più breve, quindi rientrano in questa normativa tutte le entrate locali versate periodicamente. L’Imu è un’imposta locale e annuale, che può essere modificata in base ai dettami della legge di bilancio. Ad oggi, l’IMU non è più influenzata dalla TASI (che è stata soppressa nel 2020).
La prescrizione di Imu e Tasi è di cinque anni. Questo significa che se il Comune ti invia un accertamento per una annualità rispetto alla quale sono trascorsi più di cinque anni non devi pagare. Allo stesso modo, se non hai mai pagato, il Comune può chiedere solo il versamento delle imposte degli ultimi cinque anni.

Qual è il periodo di prescrizione della Tasi?

Anche per la Tasi vigono le stesse regole che per l’Imu. Anche questo, essendo un contributo locale che fino al 2019 veniva versato annualmente, ha una prescrizione di 5 anni.
Poiché la TASI è stata abolita nel 2020, non è più un tributo dovuto, e quindi non sono previsti accertamenti o riscossioni per annualità successive al 2019.
I comuni hanno tempo fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata registrata la violazione, per effettuare i controlli

Nel momento in cui il Comune emette un’ingiunzione di pagamento nei tuoi confronti, non puoi più fare finta di niente. A quel punto devi impugnare l’accertamento. In caso contrario l’atto diventa definitivo e sei obbligato a pagarlo. Per l’impugnazione dell’atto bisogna rivolgersi al giudice entro 60 giorni dalla notifica. Questo vale sia per l’Imu che per la Tasi.

Cosa fare se si riceve la cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate?

La cartella dell’Agenzia delle entrate arriva in tempi molto lunghi. Questo accade perché quando si parla di tributi locali, sono le amministrazioni comunali a gestire la riscossione dei tributi che fanno parte di questa tipologia. In questi casi, l’atto notificato ha titolo significa che è l’ultimo passaggio prima che inizi l’espropriazione forzata e quindi il pignoramento.

Prima che avvenga l’intervento dell’Agenzia, però sarà il comune a effettuare la prima notifica di dell’avviso di accertamento. A partire da quel momento, avrai 60 giorni per impugnarlo davanti al giudice del Tribunale. In mancanza di impugnazione l’accertamento diventa definitivo.

Come sanare il mancato pagamento dell’IMU e Tasi?

Se non hai pagato le imposte entro la scadenza puoi richiedere il ravvedimento operoso che consiste nel ricalcolo dell’imposta da pagare, più gli oneri per il ritardo e la sanzione. Per sanare il mancato pagamento farai ricorso al ravvedimento operoso. E’ possibile fare ricorso a questo istituto solo se non è stata avviata la procedura di accertamento da parte del comune.

Ecco una lista degli interessi e delle more applicate, in base ai tempi del ritardo:

  • ✔0,1% giornaliero più interessi per ogni giorno di ritardo in caso di pagamento;
  • ✔dal 15° al 30° giorno di ritardo dalla scadenza Imu e Tasi: ravvedimento breve, sanzione fissa del 1,5% più interessi giornalieri per pagamento;
  • ✔dopo il 30° giorno e fino al 90° giorno dalla scadenza: si parla di ravvedimento medio, sanzione fissa dell’1,67% più interessi giornalieri per pagamento;
  • ✔dopo il 90° giorno di ritardo ed entro l’anno: in questo caso si parla di ravvedimento lungo, sanzione fissa del 3,75% dell’importo più interessi giornalieri per pagamento dopo il 90° giorno di ritardo ed entro l’anno.

Il versamento del ravvedimento è molto semplice e potrai effettuarlo mediante il modello F24, segnando l’apposita voce “ravvedimento”

L’ambito tributario è sempre molto delicato, tanto che la Corte di Cassazione è stata chiamata molto volte a pronunciarsi a riguardo. Una sentenza molto importante ha ulteriormente chiarito alcuni aspetti. Con una importantissima sentenza di fine 2016 ponendo fine a una lunga diatriba giurisprudenziale, le Sezioni Unite della Cassazione hanno detto che i termini di prescrizione sono gli stessi sia in sede di accertamento che in sede di riscossione.
L’istituto della prescrizione non deve essere utilizzato come escamotage per eludere il pagamento delle imposte locali. La nuova Legge di Bilancio 2020 ha portato all’accorpamento della TASI nell’IMU e ha rafforzato le misure contro l’evasione fiscale, mirando a ridurre drasticamente i fenomeni di elusione.

Coclusione

Come già fatto in precedenza, nei casi più delicati che hanno a che fare con il versamento dei tributi ed eventuali more, ti consigliamo sempre di sottoporre la tua pratica a uno specialista, che sappia consigliarti la strada giusta da prendere, soprattutto quando si ha a che fare con cartelle di pagamento e scadenze.

Anche la giurisprudenza è chiamata costantemente a esprimersi in materia, per chiarire gli eventuali punti d’ombra.

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