Descrizione
“Primiero. La pieve”, olio su tavola, 18 x 24, 1938.
Il titolo è riportato sul retro di pugno dell’artista. La cornice non è comresa.
Attilio Maiocchi, pittore lombardo del secolo scorso. La sua quotazione è in crescita, la qualità delle sue opere ed il trascorrere del tempo porteranno le sue opere, nei prossimi anni, quantomeno a triplicarne il valore.
. Attilio Maiocchi (Lodi, 1900 – Lodi, 1968).
Maiocchi fu pittore dalla attività intensa partita nel 1919, con l’ingresso all’Accademia di Brera, dopo il militare, ma già praticata da ragazzo, riservandogli più tempo di quanto non dedicasse nel negozio del padre.
Degli anni Venti, Trenta e Quaranta, non si conosce molto, o quanto meno si conosce in misura insufficiente e imperfetta: alcune acqueforti degli anni Trenta, qualche ritratto (quello all’Alciati (1927). suo maestro d’ accademia, (1927), un autoritratto giovanile (?), quello da “maturo” (1923), quello della moglie Nilla, il ritratto del padre (1924), quello del “Vecchio” (1927), con cui vinse il premio del ministero alla P. I., quello della suocera (1934), del prof. Lorenzetti (1938), delle figlie Anna e Gabriella bambine, quelli che stanno nella quadreria dell’Ospedale); eppoi, qualche natura morta, qualche paesaggio di Fiera di Primiero, del Lago di Garda, impressioni della laguna veneta, un gruppo di oli localmente importanti come “L’arcata del ponte sull’Adda” (1930) “Mura di Lodi” (1935) , “L’Adda al Geraletto” (1937), “Piazzale della Stazione Ferroviaria” (1936), “La chiesa di San Francesco”, “Il Protiro del Duomo di Lodi”.”