Vero e proprio "laboratorio" su due ruote, la CX di Honda resta ad oggi il simbolo di una fase di sperimentazione e grandissima audacia. Ebbe una vita breve, ma le innovazioni che introdusse sono tutt'ora all'avanguardia. cilindri ruotati (come solo ora hanno le Guzzi), albero motore controrotante per evitare l'effetto giroscopico (le Ducati lo hanno avuto 40 anni più tardi) e cambio sotto il blocco motore. Cuore della CX era il bicilindrico a V di 80° raffreddato ad acqua (cosa non scontata per l'epoca) da 500 cm3 (aumentato poi a 650 successivamente) e circa 50 CV a 9.500 giri/min. Prestazioni più che soddisfacenti che non facevano rimpiangere maggiori cilindrate. Le teste dei cilindri, ruotate di 22° rispetto all'asse della moto, permettevano di ottenere più spazio per le gambe del pilota ma soprattutto un migliore posizionamento dei carburatori e un flusso ottimale della miscela. Inoltre, la configurazione a quattro valvole per cilindro (altra "chicca" che lo differenziava dai V2 dell'epoca) garantiva una combustione efficiente. Altrettanto particolare la trasmissione cardanica, che sostituiva la tradizionale catena, contribuendo a ridurre i costi di manutenzione e ad aumentare l'affidabilità. Il cambio, a cinque marce, era invece montato sotto al blocco motore per contenere così la lunghezza del sistema motore-trasmissione abbinato ad una frizione multidisco in bagno d'olio.
SI ACCETTANO PERMUTE
FINANZIABILE IN SEDE
GARANZIA 1 ANNO