Ci sono uomini che non mollano. Che sfidano il tempo, la gravità e il buonsenso. Mio zio è uno di quelli.
Cuore da diciottenne. Per anni ha cavalcato il suo scooter con la grazia di un eroe di film francese, occhiali da sole anche con la nebbia e foulard al collo come se dovesse andare a Cannes e non a comprare il pane.
Lo scooter? Un vero VIP. Sempre al fresco in garage, mai preso una pioggia, lucidato meglio della macchina del prete. Un trattamento da nababbo: niente sabbia, niente salsedine, niente figli a bordo. Solo lo zio, il vento (moderato) e le sue playlist anni '60.
Poi un giorno... l'epilogo. Lo zio si ferma, mette giù il cavalletto... o almeno crede. Invece lo scooter decide di sdraiarsi, da fermo, con tutta la lentezza e la dignità di chi dice: "Ok, basta così."
Risultato? Nessun danno serio, solo un piccolo graffietto sull'orgoglio (foto 5 e 6) . Ed è lì che lo zio ha capito: forse è ora di passare il testimone.
Ora, questo scooter cerca un nuovo padrone. Qualcuno che lo porti ancora a fare giri domenicali, che lo tratti bene (non quanto lo zio, ma quasi) e che magari sappia reggerelo in equilibrio statico.
Se cerchi un mezzo tenuto meglio di certi cristalli di Boemia, con una storia da raccontare agli amici al bar, e una sella che ha visto più cera che chilometri... beh, ci siamo.
Contattami. Ma solo se sei pronto a essere all'altezza del precedente proprietario (spoiler: non sarà facile).